Panorama agordo

VALLE IMPERINA (Rivamonte Agordino)

Mercatini dell'antiquariato, collezionismo e usato, no artigianato

Mercatino di:Domenica 20 luglio 2025 dalle ore 6,30 alle 19,30 (vedi calendario)

Mercatino di Sabato 16 agosto 2025 dalle ore 06,30 alle 19,30 (vedi calendario)

Contatti: Per informazioni e per aderire con un vostro banchetto, privilegiamo il contatto telefonico:

Gianni Baldo tel. 3493984628 
 
Adolfo Segato tel. 3405431715

 

Valle Imperina (Rivamonte Agordino): Storico sito d’archeologia mineraria

Lo sfruttamento dell’ammasso cupro-piritifero di Valle Imperina situato nel Comune di Rivamonte Agordino, rappresenta una essenziale pagina di storia locale, rinnovando oggi un grande motivo d’interesse che - con il recupero organico e strutturale avviato nel 1994 - fortunatamente sta facendo risorgere 500 anni di vicende legate al lavoro minerario. Il giacimento è stato sfruttato con differenti indirizzi d’utilizzo evolutisi con le necessità industriali della pianura; per la gran parte il lavoro è stato volto al recupero del rame contenuto in bassissime percentuali nel minerale di cui era maggiormente ricco, vale a dire la calcopirite, un solfuro misto di ferro e rame (CuFeS 2 ).

Nonostante questo handicap e numerosi problemi di coltivazione (venute d’acqua, instabilità delle rocce attraversate, stillicidi acidi), nel maggior periodo di fervore minerario la produzione di rame raggiunse buoni livelli (fin quasi 3000 quintali di rame/anno), complice la forte attenzione rivolta ad ogni fase della lavorazione su un modello industriale di cui Valle Imperina rappresentava un esempio di scala europea; aumentate le difficoltà di raffinazione metallurgica, all’inizio del ’900 il minerale venne successivamente utilizzato per la produzione di fertilizzanti chimici. Le miniere sono chiuse dal settembre 1962 per esaurimento del giacimento e il degrado si è rapidamente impossessato di ogni struttura.

Successivamente, sotto la direzione tecnica della Comunità Montana Agordina e con il coinvolgimento di più enti locali, sin dagli anni ’90 si sta tentando di riportare il sito nella giusta attenzione riproponendolo come importante esempio di archeologia industriale per turisti, studiosi e appassionati anche con la progettata realizzazione di un percorso in sotterraneo essenziale per il richiamo promozionale, assieme ad altre iniziative cui si sta attendendo (dal libro di G.Fontanive “Agordo e la Conca Agordina-Dolomiti”, 2015).

   
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